Costelliamo? Come uscire dalla trance “Familiare”
Essere parte di qualcosa è necessario alla nostra sopravvivenza, ma ancora di più dare senso alla propria vita e realizzarla veramente al di là dei notevoli e impegnativi “dover essere familiari” diventa imprescindibile e liberatorio.
“Gran bel proposito”, direbbe qualcuno e qualcun altro si chiederebbe “…e come si fa?”, un terzo dichiarerebbe “ma cosa c’entra la mia famiglia d’origine con quello che accade nella mia vita?”, e potrei andare avanti ancora con tante obiezioni, commenti e dichiarazione di intenti, tutte quelle che nel corso della mia attività di animatrice di costellazioni familiari mi sono sentita dire. Già, ma questo prima che le persone partecipino ad una sessione di gruppo di “Costellazioni Familiari”.
Ci si ritrova in gruppo, estranei apparentemente (poi vi spiegherò perché scrivo apparentemente) gli uni agli altri, e si mette in scena una situazione portata da uno dei partecipanti che vuole vedere con altri occhi, sentire con altre emozioni, capire con altri pensieri. Tutto ciò si svolge senza copione, attori e sceneggiatura!
E già questo sconvolge un po’ il nostro favoloso apparato razionale che vuole tempi, obiettivi, modalità e risultati, altrimenti si annoia e comincia a scalpitare….bene lasciamolo scalpitare e stiamo a vedere cosa succede! Intanto sentite che bella energia creativa portano queste 5 parole: stiamo a vedere cosa succede, affidiamoci al non noto, al non conosciuto, al non già pensato e spesso mai digerito. A questo punto accade l’impensabile, appunto!
Gli estranei a me (ti ricordi l’apparentemente di prima?), alla mia famiglia, alla mia storia, ai miei desideri e bisogni, scelti e messi in scena da me, posizionati nello spazio, in relazione gli uni agli altri, cominciano a s-velare sensazioni, emozioni, parole e modi di dire e sentire e da osservatore mi ritrovo a pensare: “cavolo ma è proprio così, ma come fanno queste persone che non conoscono nulla di me a dare corpo e voce a verità difficili mai dette o appena percepite che riguardano proprio me e le persone del mio clan familiare?”.
Ed è proprio la coscienza familiare che si ri-vela per permettere in poco tempo, un’ora o forse meno, un movimento interiore ed esteriore che porta ordine, trova soluzioni, ricarica e regala immagini nuove da portarsi nella mente e nel cuore. E tutto ciò porta ad uscire dalla trance familiare, dall’ipnosi subita per anni, che molto spesso allontana dalla percezione realistica di noi stessi e del nostro agire. E sotto ipnosi, personale, familiare e collettiva, come ritrovo me stesso? Questo è un modo ed è il dopo della Costellazioni Familiari!
Fabiana Boccola
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