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Agire in trance: quando l’inconscio prende il comando

Nella nostra giornata viviamo per circa il 95% in trance, ovvero in una stato alterato di coscienza.

Parcheggiamo la macchina e il giorno dopo giriamo come automi sotto casa, rivisitando i posti dove forse l’abbiamo lasciata; oppure mentre saliamo le scale di casa inciampiamo in un gradino lasciando cadere il cellulare sul quale stavamo leggendo gli ultimi messaggi ricevuti; oppure ci chiediamo dove abbiamo messo quel libro, che non troviamo più ma che sappiamo essere in casa; oppure compriamo quel vestito e poi ci rendiamo conto che non ci piace mica tanto.

E potrei continuare con mille altri esempi. Potremmo giustificarci dicendo che abbiamo poca memoria, che abbiamo sempre mille cose da fare e poco tempo, che inciampare “capita, mica significa qualcosa” e così via.

La nostra inveterata abitudine inconscia a trovare all’esterno, nell’ambiente o nelle altre persone la causa di questi piccoli e innocui “incidenti”, ci porta a continuare ad agire in uno stato alterato di coscienza. Intendo dire che non siamo pienamente consapevoli e presenti nel qui e ora delle nostre azioni. Ci affidiamo al “pilota automatico” e ci rinchiudiamo nella gabbia dorata dei nostri pensieri, affastellati, in continuo movimento, nello spazio e nel tempo, che ci scindono dal nostro corpo che abita sempre e solo nel presente, nell’adesso.

Quindi il risveglio passa da un atto di volontà, che ci permette di accorgerci di questi meccanismi inconsci ed automatici, di portare la nostra attenzione su quello che si sta facendo ora e sui pensieri che si stanno generando, permettendo a noi stessi di creare un piano di allenamento alla presenza cosciente nel qui e ora. Ma questo non basta, l’altro passaggio fondamentale riguarda il lasciare andare vecchie credenze e convinzioni limitanti “nascoste” che non apportano gioia e successo ma appesantiscono, nell’individuarle intenzionalmente e sostituirle con valori e guide interiori aggiornate e potenzianti.

Ma questo non basta, se non impariamo ad abitare il corpo, ad entrare in connessione con la materia del nostro corpo, nel sentirne la densità, la flessibilità, la forza, la vulnerabilità, la vibrazione e il suono, per scoprire come agire per soddisfare i nostri bisogni, per raggiungere i nostri obiettivi e desideri, dell’adesso e del futuro che vogliamo creare.

Sì, questo è un agire imprescindibile per prendere in mano la nostra vita!

Fabiana Boccola